-- Domenica di Pentecoste --
At 2,1-11; 1Cor 12,3b-7.12-13; Gv 20,19-23;
-- (riflessione di p.Sergio Bastianel SJ) --
Il giorno della festa di Pentecoste, che ricorda le origini della fede israelitica. I discepoli di Gesù tutti insieme nello stesso luogo. Dei segni potenti dal cielo: suono, vento, fuoco. Una folla di fedeli venuti per la festa dalle molte diverse regioni in cui vivevano, sente i discepoli parlare nelle loro lingue.
Segni straordinari della presenza di Dio e segni dell'efficacia di questa presenza: i discepoli parlano le lingue dei presenti; tutti li possono capire, parlano delle meraviglie dell'operare di Dio.
Segni dell’alleanza compiuta in Gesù Cristo. La comunione dei discepoli nel ricordo di Gesù. La loro comunione che si comunica. La rivelazione di Dio crea comunione fraterna nella storia, in lui, in Gesù Signore.
Questi discepoli e la comunità di credenti che comincia a formarsi sono la presenza efficace di Gesù nella storia che continua, la sua presenza reale, opera di Dio, dono del suo Spirito che rigenera e rende operante la comunione in Gesù Cristo.
“Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. La realtà di questa comunità nascente è come collocata dentro la realtà di comunione tra il Padre e Gesù, è fondata nella missione di Gesù, la continua nella storia, è il suo compimento e lo esprime testimoniando che Gesù è il Signore.
Tutti possono capire la lingua dei discepoli. Affidiamo al Signore il desiderio che la nostra vita parli la sua lingua, viva l’umanità di Gesù, così che anche attraverso di noi a tutti sia rivelato il suo amore che salva. Il rinnovato dono dello Spirito ci faccia realmente suoi discepoli